lunedì 28 maggio 2007

movies tonight..amarelo manga


Amarelo é a cor das mesas, dos bancos, dos tamboretes, dos cabos das peixeiras, da enxada e da estrovenga. Do carro-de-boi, das cangas, dos chapéus envelhecidos, da charque. Amarelo das doenças, das remelas dos olhos dos meninos, das feridas purulentas, dos escarros, das verminoses, das hepatites, das diarréias, dos dentes apodrecidos... Tempo interior amarelo. Velho, desbotado, doente.

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domenica 27 maggio 2007

blebo house

è con immenso piacere che vi rendo nota l'ubicazione della dimora estiva blebana scozzese, di cui ho altresì il buon gusto di mostrarvi le cartoline available in the souvenir's shop of the town, create da un esperto grafico della zona grazie al sapiente utilizzo di powerpoint.

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prosecco da Brun...DEVASTANTE!

Vorremmo ora, grazie all'ausilio delle seguenti foto, esemplificare l'entità della demenza occorsa nel bel giorno di sabatosera-notte-domenica scorsi without sleeping pause, ringraziando sant'Antonio per aver guidato la Uno dotata di 4 marce ai 140 all'ora sull'autostrada (sbagliata) senza conseguenze fisicamente nocive se non nella nostra precipitata considerazione degli autisti.Ecco dunque il Willino prima che le sue facoltà lo abbandonassero accasciandolo definitivamente sul tavolo di Brun, che abbiamo scoperto non essere per niente situato sui colli Berici come ci era stato fatto credere, bensì in provincia di Treviso.Segue un'esempio di cara de borracha non indifferente da parte del suddetto mentre il Blebo, altresì definito per l'occasione Prepo o Brube, assapora l'ennesima coppa di prosecco Brun dimostrando un certo scetticismo nei confronti dello stato alcolico vigente.Inutile commentare l'atteggiamento meridionale di Catering, che si rivela qui pienamente di fronte al dilemma se affrontare la discesa in previsione della conseguente risalita.
Ecco infine rappresentato un soggetto dai dubbi costumi intento all'occupazione del gioco d'azzardo. Nonostante ami professare un'integrità morale superiore a quella dei presenti, è bene non lasciarsi ingannare da cotanto piccione fallito ex coatto nonchè autoreferenziale d'indole e abitudini. Tuttavia ci limiteremo nei commenti giacchè non vogliamo rischiare che il kazoo non ci venga regalato nel radioso imminente giorno del 10 giugno.

Concludiamo con un pater noster dedicato al Santo. Grazie, Tony! Nonostante nessuno di noi abbia acquistato il santino o la candela in quel di gita a Padova, non ti sei scordato di noi nella nostra pericolosa et avvinazzata vacanzina.

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mercoledì 23 maggio 2007

forza tapage. e che cantante..

lunedì 21 maggio 2007

la città e il desiderio


mi chiedo se in questa città esista qualcuno che la tratti veramente come una città.

Come un napoletano che si preoccupa della maledetta monnezza o un saluzzese che pensa a chi votare le prossime elezioni. Perchè noto che quasi tutti quelli che stanno qui di queste cose se ne strafregano. Quale turista o studente o lavoratore non nato qui si interessa delle enormi navi che passano nel canale della giudecca? o del sistema fognario? o di cosa fa il sindaco, al di là del personaggio mondano?o di chi ci deve vivere da sempre e vede molto più di quanto vediamo noi foresti? è così brutto pensare che comunque queste cose non c'interessano perchè è una città di altri. Quello di cui tutti si occupano è come sfruttarla il più possibile ogni giorno. Nella sua cultura, nei suoi eventi, di qualsiasi tipo. Nei suoi negozi e commerci, nei suoi turisti. Nei suoi circoli morbosi. In un'ambiguità continua che avvolge le nostre sensazioni. Così è: città ambigua, sempre. E la città diventa quello che i cittadini pensano che sia.

Scusaci, Venezia.

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sabato 19 maggio 2007

un primo ritorno

Il viaggio è illuminante un'altra volta, come dicevo.
E così la distanza temporale dagli eventi parla da sola, e aggiunge pezzi al puzzle.



Ripeschiamo per esempio quei due mesi nella foresta. Certo vi apparirà molto banale, siamo così globalizzati oggidì che diviene questione semplice parlare di indios come una cultura altra da noi e citarli così spesso come termine di paragone da frase fatta in qualsiasi argomento: certo che se vivessimo tra gli indios in Amazzonia queste cose avrebbero un altro valore..certo con che coraggio i missionari in Amazzonia..certo che l'economia finanziaria influisce sulla nostra società, ma se fossimo in amazzonia..blablabla...Vaffanculo. Zitti. Neanche s'immagina di che si parla. E non perchè sono io a dirlo, che poco ne so più di questi. Ma.
MA nel tempo ci si rimugina su e si cerca di capire cosa ha voluto veramente dire vedere queste coseluoghipersone. Ci si accorge sì di aver ricevuto un nuovo bagaglio di conoscenze e di millepalleantropologiche, si fa anche la bellissima illuminante scoperta di avere un'intrinseca ed autentica natura selvaggia e propensa al sozzume, incline al fango e favorevole allo stile di vita in foresta. Questa consapevolezza già possiede un certo valore.

MA ecco che quando i cassetti si riaprono (anche grazie alla Sontag e al suo libro sulla fotografia), ci si rende conto di ciò che autenticamente scatta quando ci si tuffa nel mondo e non si può più far passo indietro: sono domande, domande, domande, specie quelle sulle relazioni con gli altri, su come diavolo possiamo/dobbiamo porci di fronte alle persone e ai luoghi, perchè non sono solo persone e luoghi..non lo sono.

E' così comodo cullarsi in una cultura di cui conosci gli approcci e le logiche che stanno alla base delle piramidi di concetti, ma ecco che quando tutto intorno si trasforma in qualcosa di così formidabilmente DIVERSO, il tuo cervello va in tilt e con la tua personale sintassi cerchi di spiegare cose che con te non c'entrano nulla..poichè anche se viviamo tutti sul pianeta terra questo non significa somiglianza, che diamine, a volte sembra che il posto dove stai posando il passo, della terra che conosci tu non abbia veramente niente..maledetta visione eurocentrica che ci affligge inconsapevolmente!! Un labirinto si apre di fronte alle nostre convenzioni&convinzioni, ai nostri castelli di pensieri, sillogismi e logiche aristoteliche, ai nostri modus vivendi. Un qualcosa di totalmente nuovo. Una sfida assoluta con il cervello.

Difficile adesso trovarne l'uscita. Forse è necessario sopraelevarsi.

Ma ci si sente esattamente così: inadatti e stupidi.

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the path to what?


Poco vi fregherà saperlo, ma più frega a me dichiararlo: l'ultimo viaggio in treno è stato estremamente districante per i nodi blebani, per la prima volta le 7 ore saluzzovenezia non sono pesate neanche per un minuto. NIENTE spaesamento. POCHE nostalgie. Una implicita ma rilassata rassegnazione. Siori: sto bene. Ah!

M'impressiona la folle capacità del nostro cervello di distendersi e scavare nelle conoscenze, aprire i cassetti della memoria fino al momento casuale in cui una strana e perfetta combinazione neuronale non dà luogo all'intuizione, un nesso improvviso tra le cose che fa brillare gli occhi e capire un pezzo in più! Come il pensiero si possa trasformare continuamente, le esperienze non fossilizzate mai in un giudizio ma sempre là, oggettive, e pronte a nuove interpretazioni.
Inizio anche a capire che questa sudata oggettività che molti vanno cercando in fotografia contemporanea altro non è che un altro passo verso la visione umana non giudicante, che a sua volta è un passo parallelo alla ricerca dell'umiltà e della sincerità, tre benedette cose così facili e trite nella loro espressione verbale ma così rare e speciali nella realtà empirica, cose che raggiunte dovrebbero aprire la strada a qualcosa d'altro, a chissà quali altre consapevolezze meravigliose e nuove sulla nostra minuscola esistenza qui.
Accidenti. E' così difficile.

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martedì 8 maggio 2007

oggi verdure

domenica 6 maggio 2007

nodi

(virgilio guidi nel museo. Treviso, questo mese. So zen.)
oggi labirinti nella mente e disequilibrio nelle membra, pensando a tutto ciò che si è fatto di male, a tutto ciò che non si è fatto o non si è detto, a tutto ciò che si sta perdendo per pigrizia o per scelte operate verso chissà quali strade. Intorno grandi spiriti che passano e t'invitano a vivere, o delusioni che arrivano e ti lasciano in mezzo alla pioggia, con il dubbio di stare sbagliando e quello di non capire che cos'è VERO, il rischio di dimenticare le cose importanti nei meandri di una memoria capricciosa, la paura di sembrare individualisti e opportunisti, il dilemma di chi non trova il confine tra l'Io e il mondo, la sensazione di avere intravisto il gioco, da lontano, e di non sapere come raggiungerlo.

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we're sooo italian..

questo è il migliore dei mondi possibili..

what do you like to do in your free time


try to understand how this FUCKIN world works

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