l'angolo del romanticismo, più unico che raro quinmezzo
In attesa del concerto di Caetano in cui m'imbucherò spudoratamente domani sera in Fenice, desidero proporre ai vostri cuori di pietra questo video del suddetto, ahimè, commovente! tale canzonetta è infatti la più triste delle tristi, come tutta la bossanova impone d'altronde; è inoltre colonna sonora di un film terribilmente romantico che io vidi all'epoca. Niente più di questo, naturalmente, va contro i miei gusti di donna emancipata, fumatrice, trituratrice di uomini, superficiale, gelida, determinata a raggiungere l'impossibile pestando il pestabile ;) però il pezzo ha qualcosa di molto sinuoso specie qui "do abismo em que vc se retirou e me atirou e me deixou aqui sozinho" aaahh che tagliamento di vene, mah, chiudete gli occhi va
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(Il mio patafisico favorito, dopo Dubuffet: 
(Paola's)




nonchè uno degli ultimi momenti felici di blebo e nino insieme, 




Sticazzi, invece! Pingui, dopo aver illuso Padron Blebo con una misera parvenza di culturalità, si fionda senza pensarci troppo in Rivetta, noto locale frequentato da ubriaconi e perdigiorno (quali il sottostante sedicente filosofo, con cui evidentemente il maedetto uzeo s'impegna in dotte conversazioni) che sono soliti costringere il proprietario a procrastinare di ore ed ore la chiusura del baretto...

...e ivi degusta e sbevazza fino ad una prevedibile facile ubriacatura, considerando i ritmi moderati che Blebo lo costringe a seguire, per il suo bene naturalmente.
Non soddisfatto delle figure barbine nel tentativo di dimostrare una falsa sobrietà impegnandosi in figure acrobatiche di scarso rilievo, Pingui si rimette in strada e si reca in erbaria dove incontra prefino Pietro, suo ex coinquilino, che il Blebo stesso a malapena incontra ogni 3 mesi.
Ma la serata dell'infido pinguino non finisce neppure ai Postai, dove certamente l'uzeo si reca in tarda nottata a consumare ciò che resta del succo della casa, tipica bevanda dell'ultim'ora finalizzata a contrastare l'insonnia, insieme ai tipici frequentatori nonchè stringendo amicizia col barista Filo, maledetto pinguino!

Presumibilmente Pingui decide infine di saltare la dormita, vantandosi di una prestanza fisica fuori dal comune, e addirittura trovando un passaggio per uscire di laguna si ripresenta alla mia vista soltanto la mattina successiva mentre ammira l'armonia del paesaggio veneto, ancora sbronzo ma felice della serata all'insegna della socialità, alla faccia del Blebo.







Passiamo ora agli indimenticabili momenti trascorsi poco tempo fa in Biennale grazie alla visita del pidocchio ninoso che qui sperimenta i prodigi acustici della tecnologia dei tubi in plastica (beissimooo!!)


che dire allora del magnifico ombrello da me rinvenuto nelle scoasse (monnezza, rumenta,ecc) e adottato con grande affetto, qui regalmente indossato dal pidocchio ninoso, antipioggia nel senso che se Lui mi vede uscire in quello stato smette immediatamente di far piovere per pietà, antisfiga antiacqualta nonchè così fotogenico!









