Qui il nuovo post,
chissàcomediavolo finito negli archivi d'ottobre. D'altronde è roba vecchia, ma doverosa. Che diamine. Qualcosa forse mi sfugge?! Perdiana.
Mi sfugge sempre qualcosa, di questa blogosfera. E m'inquietano sempre più gli
authentic bloggers, quelli DOC, quelli ©, quelli ®, quelli™, quelli sticazzi. Bravissimi, magari. Non paragoniamo nessuno a nessun altro. Chemifrega. Ad ognuno il diritto di blabla. A sgamabili e non sgamabili -per usare un linguaggio dall'accento psicomisto di un blogger che forse non si definisce tale, e menomale. A chi ha stile e chi no. A chi è autentico e naturale, a chi non lo sarà mai, a chi copia ed è position
(©costa). Tanto il tutto naufraga in una rete infinita di parole. Pazienza. E com'è difficile che qualcosa diventi tangibile. E come mi sembra di perdere il mio senso in tutto questo.
1-Non credo comunque che il misterioso disegno divino di Latona abbia come fine la tangibilizzazione del virtuale. D'altronde gli dei sono stronzi e maliziosi parecchio, amen. 2-Non credo altresì che il mio io abbia qualche senso da me comprensibile almeno per ora, nè in questa virtualità nè nella presunta concretezza del mondo fisico. Amen.
Però:
se posso dire la mia - e la dirò comunque avvalendomi di questa magnifica autoreferenzialità che un blog propone et impone - disquisiamo ed arovelliamoci pure sull'identità del mezzo, sìsì, sui suoi significati nuovi, su quelli impliciti o appena percettibili, sulle potenzialità quasi magiche, tutto ciò che ci pare. MA personalmente mi sento ancora troppo carne ed ossa e sangue per finire in questo pozzo d'invasamento. Che a volte mi si prosciugano le viscere ed il cervello, a starci dietro. Mi fa quasi paura.
Quasi
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