Trattasi qui di due specie non comunissime ma particolarmente dannose
per la pacifica esistenza blebana.
Il malrazzolante predicatore
è un barbuto panzone plurilaureato pseudoelegante che somministra perle di alta cultura
(Kant, Heidegger; Rossini, Donizetti; chicche astrologiche)
attendendo spudoratamente un ritorno allorifico (ed eventualmente finanziario) dagli astanti.
Sospira con saggezza dell'ignoranza dei più, mentre distribuisce critiche
ai culturalmente pari dettate evidentemente dall'invidia e da una inadattabilità di fondo
al mondo circostante. Ha la costante tendenza ad odiare il mondo proeiettando su di esso
il proprio disagio ed inettitudine.
E' soltanto attraverso il disprezzo per l'inferiorità dei cervelli altrui che riesce a spegarsi la ragione della sua solitudine: "Poveretti! Non capiscono. sbufff"
Triste sorte per i laureati in filosofia. Attenti fioi!
La Divorziata New Age,
specie in percentuale d'aumento marginalmente crescente,
è una graziosa donnetta di mezz'età reduce da un infelice matrimonio semi-combinato,
che la suddetta decide di terminare con dignità avvalendosi dell'appoggio
delle nuove frontiere della spiritualità moderna.
Vive abitualmente sola con la compagnia d'uno o più animali, di solito gatti dai nomi astrogeologici, eletti ad intoccabile prole.
Coltiva sul balcone diverse piante medicinali secondo la naturopatia;
la casa è infestata da catalizzatori di energie positive d'ogni sorta e provenienza globale,
quali cristalli, pietre, candele, incensi, quadretti, sabbie, cornetti, piumaggi, cataloghi di libri anticonvenzionali, manuali erboristici, oggetti di culto qualsiasi tranne che monoteisti.
Il passo è felpato ma deciso, l'abbigliamento in fibra naturale o neo-hippy, escludendo il caso estremo della divorziata new age con velleità seduttive.
Entrambe sono comunque non esenti da un certo peso al collo di amuleti
dei più diversi materiali (dal pongo al piscio del Sai Baba), più o meno occultati.
Nulla è lasciato al caso nella sua vita come nelle sue parole:
è il destino che disegna la sua strada.
Ne consegue l'inevitabile collisione con il soggetto della tipologia Blebo,
fervente sostenitore del Caso, comune mortale non omeopatizzato,
amante del diritto di autocontraddizione talvolta giustificata dall'evoluzione in atto, talvolta felicemente non giustificato; serio per pochi momenti, accigliato quasi per nessuno.
Il saggio si conclude con bestemmie del sottoscritto Blebazzo
ai danni dei suddetti casi patologici infelicemente non riconosciuti dalla scienza psichiatrica.
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