questo e altri piccoli doni d'addio da persone che vedrò raramente più. come sempre. non ho che partenze ed addii, e cose grandi che finiscono. potrebbe sembrare che io sia malinconica in questo momento. e invece tutto mi scivola addosso come su una pista liscia e ripida. bene così.
a seguito dell'applauso di un barbone al grido di "charmant!" e all'innocentissimo caraibico negrone che m'insegue per indagare sull'ubicazione del noto locale per scambisti, constato che gli eventi dimostrano un indiscutibile incremento nel sex appeal, dovuto senz'altro all'inserimento dell'anello mucca style nel setto nasale. Alla faccia di chi osò far paragoni con Toro Seduto.
Diventa malinconico essere ancora sveglia in questa notte dalla luce blu del negozio chiuso di fronte. Il passato sembra non essere mai esistito, ogni attimo irripetibile svanisce nel buio della mente; il futuro attende lì, oscuro, ed in questo nulla il presente diventa cosa sempre più sottile ed irreale, privo di senso.I visi sorridenti e le situazioni di questi mesi, una per una nel ricordo, svaniscono nel dubbio di essere mai davvero successe. Una sensazione grottesca di risate che sprofondano come in un disegno di Ensor.
Siamo allora destinati a questo perpetuo delirio fino alla fine? All'accettazione della totale mancanza di disegno divino, alla rabbia per l'impunibilità del male? Stanotte non mi è difficile crederlo.
Ma domattina avrò già dimenticato tutto.
"Vedi, Nikopol, ciò che ho visto ha di che dare la nausea ad ogni Dio normalmente costituito. La vostra incompetenza a gestire questo mondo è incommensurabile. Corrompete ogni cosa che toccate...Ho voluto avvicinarmi agli uomini, ma sono così piccoli...e così resteranno per l'eternità, con i loro nazionalismi rampanti, le loro religioni cocciute, la loro inettitudine al potere e i loro limiti temporali...perché qui sta il problema: voi non vivete abbastanza a lungo per misurare, capire il valore delle cose essenziali"
E intanto fuori e dentro è tutto un grand bouleversement.
MAI così introspettiva e allo stesso tempo distratta come in questi 5 mesi. un ossimoro vivente, un qualcosa di indefinibile, più vite in una, difficilmente ordinabile. il disordine e la dimenticanza aumentano nella quotidianità, ma aumenta anche la serenità sulle cose più grandi. Così pare, almeno, in questo momento.
Mentre perseguo il dominio della mente, questa mi propone distacchi dalla realtà materiale tentando di convincermi che quest'ultima non è poi così importante. Ma nel modo giusto? Durerà? Mah. Dubbi, metadubbi, riflessioni sui metadubbi, riflessioni sulla forma, autopsicologizzazione, e ancora metametadubbi e metatutto. metapensiero, infine. 2 passi indietro e 1 avanti se va bene. e l'ultima parola non è una conclusione, bensì una distrazione che si lascia cullare dalle onde che provengono dal mondo di fuori.
dice il saggio: docunt fata volentem, nolentem trahunt.
le truc c'est: nel caso, dov'è il confine tra volere e nolere?