venerdì 20 giugno 2008

ALINA; froid équateur

ALINA; froid équateur



Diventa malinconico essere ancora sveglia in questa notte dalla luce blu del negozio chiuso di fronte. Il passato sembra non essere mai esistito, ogni attimo irripetibile svanisce nel buio della mente; il futuro attende lì, oscuro, ed in questo nulla il presente diventa cosa sempre più sottile ed irreale, privo di senso.I visi sorridenti e le situazioni di questi mesi, una per una nel ricordo, svaniscono nel dubbio di essere mai davvero successe. Una sensazione grottesca di risate che sprofondano come in un disegno di Ensor.

Siamo allora destinati a questo perpetuo delirio fino alla fine? All'accettazione della totale mancanza di disegno divino, alla rabbia per l'impunibilità del male? Stanotte non mi è difficile crederlo.

Ma domattina avrò già dimenticato tutto.


"Vedi, Nikopol, ciò che ho visto ha di che dare la nausea ad ogni Dio normalmente costituito. La vostra incompetenza a gestire questo mondo è incommensurabile. Corrompete ogni cosa che toccate...Ho voluto avvicinarmi agli uomini, ma sono così piccoli...e così resteranno per l'eternità, con i loro nazionalismi rampanti, le loro religioni cocciute, la loro inettitudine al potere e i loro limiti temporali...perché qui sta il problema: voi non vivete abbastanza a lungo per misurare, capire il valore delle cose essenziali"