domenica 24 ottobre 2010

jean jacques e wikipedia


Rousseau inorridirebbe alla lettura della sua pagina su Wikipedia. Con il suo caratterino gli autori, seppur anonimi, non sarebbero risparmiati.

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sabato 23 ottobre 2010

Jan Hus

L'elemento centrale del pensiero di Hus risiede nella nozione di verità.
La verità non è un'opinione, un concetto esistente unicamente nell'intelletto umano, ma ha una realtà indipendente dall'uomo, è la realtà delle cose.
Dunque la verità è la testimonianza di Cristo, registrata nelle Scritture; ma Hus precisa che il cristiano deve rimanere costante nella fede e «nella conoscenza di questa tripice verità: prima, quella contenuta evidentemente nella Scrittura, poi quella che fu toccata dalla ragione infallibile e infine quella che il cristiano fece sua partendo dalla propria esperienza personale. Fuori di tale verità nulla deve essere affermato o riconosciuto come vero».

Sembra che le tre fonti di verità così elencate non siano concepite in contraddizione da Hus, per il quale la fede in Cristo dovrebbe trovare conferma nella ragione e questa nell'esperienza di ciascuno; la verità resta unica ma può essere comprensibile a chiunque: non ci sono uomini che ne siano i depositari e non può essere in contraddizione con la condotta di vita di ciascuno.

Così la vita di Cristo è esemplare perché è espressione della verità da lui testimoniata e morì per averla espressa, così per difendere la verità ciascuno può sacrificare la propria vita.

La mancanza di verità non è semplice errore ma per Hus è menzogna: la lotta contro la menzogna è affermazione tanto del vero quanto del giusto, perché la verità non può che essere giustizia. Qui la radice rivoluzionaria che sarà colta dai suoi seguaci: si deve dare la vita per difendere la verità e affermare così la giustizia. (da wiki)

Così fece Jan Hus. Il racconto della sua inquisizione (alla qualefu attratto con subdoli inganni) e della sua morte sul rogo (così anche finì Girolamo da Praga suo amico e discepolo) è commovente. Lo si può trovare su wiki insieme ai capi d'accusa, che sono molto emblematici dell'incredibile chiusura della chiesa vigente al tempo.

«Mentre procedeva la lettura della sentenza, egli l'ascoltava in ginocchio e in preghiera con gli occhi levati al cielo [...] "Signore Gesù Cristo, io t'imploro, perdona tutti i miei nemici per amore del tuo nome. Tu sai che essi mi hanno accusato falsamente, che hanno prodotto falsi testimoni, che hanno orchestrato falsi capi d'accusa contro di me. Perdonali, per la tua sconfinata misericordia"».

Questa forza incredibile con cui Hus 600 anni fa credeva nella giustizia e nella verità (nel senso più positivo di questa parola, non quello dogmatico), che è la stessa che animava Gesù secoli prima, è forse mai servita a qualcosa, dato che la situazione mainstream che abbiamo osservato nei secoli non è meno corrotta né meno chiusa (intellettualmente, almeno) di quella che li ha uccisi entrambi?
Forse a qualcosa sì: io oggi ne sono venuta a conoscenza, e con tristezza e commozione ho pensato e ricordato Jan Hus. Questo pochi decenni fa non era possibile. Non cambia molto, ma è importante.

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venerdì 22 ottobre 2010

Eyjafallajokull

Foto imponenti del vulcano che ci ha bloccati ad Istanbul.
Mi fa pensare al Vesuvio su Pompei.

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