giovedì 26 ottobre 2006

enter the oca game

il corso di letteratura italiana del '900 (frequentato da numerosi zoticoni a mio inflice avviso...è un corso da terzo anno non da primo!!!) è giustappunto terminato oggi con il mio amato libriccin calviniano---mentre madame legge, zoticoni escono dall'aula. go, go. Niente gioco dell'oca. Già arrostiti senza neppur tirare il dado.

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

"Buona fortuna."

Ne avremo bisogno. Grazie, madame Scannapieco.

lunedì 23 ottobre 2006

Felice Come Un Blebo In Un Negozio Di Caramelle


godetevela finchè non mi vergognerò abbastanza da toglierla.

NO TIME TO WASTE

Grazie gianna per certe tue parole e quella quasi folle semplicità d'essere
come se non bastasse per questa sera giornata settimana mese anno, due anni.
ma forse tutto questo è solo dentro di me, niente fuori.
mi piace ma sconvolge. mi esalta ma stanca. mi solleva ma prosciuga.
mi fortifica ...spero.
no time to waste

FLASHED post SETTE A TEBE


















MICHELA LUCENTI non permette descrizioni.
posso solo dire che mi ricorda un burattino.
e che senza dubbi è un genio.


www.ballettocivile.org


Entrerà nel culo della coscienza del mondo
ciò che nella testa non riuscito ad entrare.

sabato 21 ottobre 2006

fetish bleb na#4: FANGO (lama)...vida suja

Posso sair daqui para me organizar
Posso sair daqui para desorganizar
Da lama ao caos
Do caos à lama...
Com a barriga vazia
Não consigo dormir
E com o bucho mais cheio comecei a pensar
Que eu me organizando posso desorganizar
Que eu desorganizando posso me organizar
Da lama ao caos
Do caos à lama
Um homem roubado nunca se engana

Estou enfiado na lama
É um bairro sujo
Onde os urubus têm casas
E eu nâo tenho asas
manguetown andando por entre os becos andando em coletivos ninguem foge ao cheiro sujo da lama da manguetown andando por entre becos andando em coletivos ninguem foge ao cheiro sujo da lama da manguetown andando por entre becos andando em coletivos ninguem foge à vida suja dos dias da manguetown
esta noite sairei vou beber com meus amigos
e com as asas que os urubus me deram
ao dia eu voarei por toda a periferia
vou sonhando com a mulher que talvez eu possa encontrar ela tambem vai andar na lama do meu quintal manguetown !!!




mi raccomando scaricate da emule o richiedete al blebocchio il cd: afrociberdelia, chico science e naçao zumbi.

ever tried?

passare ripetutamente il palmo asciutto
(accarezzare è trito e no me piase)
sulle pagine vergini dei Meridiani
(posto che sia un autore che ti piaccia molto
per intenderci,
uno di quelliche dentro t'infuoca e fuori ti raggela)


mmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhhhhh

domenica 15 ottobre 2006

Omaggio con riverenza: Italo Calvino





Partendosi di là e andando tre giornate verso levante, l'uomo si trova a Diomira, città con sessanta cupole d'argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d'oro che canta ogni mattina su una torre. Tutte queste bellezze il viaggiatore già conosce per averle viste anche in altre città. Ma la proprietà di questa è che chi vi arriva una sera di settembre, quando le giornate s'accorciano e le lampade multicolori s'accendono tutte insieme sulle porte delle friggitorie, e da una terrazza una voce di donna grida: uh!, viene da invidiare quelli che ora pensano d'aver già vissuto una sera uguale a questa e d'esser stati quella volta felici.


"Di qui ci partiremo, e andaremo tre giornate tra tramontana e greco.
De la città di Giandu.
Quando l'uomo è partito di questa cittade e cavalca 3 giornate, sí si truova una cittade ch'è chiamata Giandu, la quale fee fare lo Grande Kane che regna, Coblai Kane. E àe fatto fare in questa città uno palagio di marmo e d'altre ricche pietre; le sale e le camere sono tutte dorate e è molto bellissimo marivigliosamente. E atorno a questo palagio è uno muro ch'è grande 15 miglia, e quivi àe fiumi e fontane e prati assai. E in mezzo di questo muro è 'l palagio del Grande Kane, ch'è fatto com'io vi conterò. Egli è il magiore che giamai fu veduto: egli non v'à palco, ma lo spazzo è alto piú che l'altra terra bene 10 palmi; la copertura è molto altissim[a]. Le mura delle sale e de le camere sono tutte coperte d'oro e d'ariento, ov'è scolpito belle istorie di cavalieri e di donne e d'uccegli e di bestie e d'altre belle cose; e la copertura è altresí fatta che non si potrebbe vedere altro che oro e ariento. La sala è sí lunga e sí larga che bene vi mangia 6.000 persone, e v'à tante camere ch'è una maraviglia a credere. La copertura di sopra, cioè di fuori, è vermiglia, bioia, verde e di tutti altri colori, e è sí bene invernicata che luce come cristallo, sicché molto da la lunga si vede lucire lo palagio; la covertura è molto ferma.Tra l'uno muro e l'altro dentro a questo ch'io v'ò contato di sopra, àe begli prati e àlbori, e àvi molte maniere di bestie salvatiche, cioè cervi bianchi, cavriuoli, dani, le bestie che fanno lo moscado, vai e ermellini, e altre belle bestie. La terra dentro di questo giardino è tutto pieno dentro di queste bestie, salvo la via onde gli uomini entrano.E da la parte ve(r)so 'l maestro àe uno lago molto grande, ov'à molte generazione di pesci. E sí vi dico che un grande fiume v'entra e esce, e è sí ordinato che niuno pesce ne puote uscire; e àvi fatto mettere molte generazione di pesci in questo lago, e questo è co reti di ferro. E anco vi dico che verso tramontana, di lungi dal palagio da una arcata, àe fatto fare uno monte ch'è bene alto 100 passi e gira bene uno miglio; lo quale monte è pieno tutto d'àlbori che per niuno tempo non perdono foglie, ma sempre sono verdi. E sappiate, quando è detto al Grande Kane d'uno bello àlbore, egli lo fa pigliare con tutte le barbe e co molta terra e fallo piantare in quello monte; e sia grande quanto vuole, ch'egli lo fa portare à lieofanti. E sí vi dico ch'egli à fatto coprire totto 'l monte della terra dell'azurro, che è tutta verde, sicché nel monte non à cosa se non verde, perciò si chiama lo Monte Verde.E sul colmo del monte à uno palagio tutto verde, e è molto grande, sicché a guardallo è una grande meraviglia, e non è uomo che 'l guardi che non ne prenda alegrezza."

in foto: Colleen Corradi Brannigan, Diomira

...prosegue riverenza



La città di Sofronia si compone di due mezze città. In una c'è il grande ottovolante dalle ripide gobbe, la giostra con raggera di catene, la ruota delle gabbie girevoli, il pozzo della morte coi motociclisti a testa in giù, la cupola del circo col grappolo dei trapezi che pende in mezzo. L'altra mezza città è di pietra e marmo e cemento, con la banca, gli opifici, i palazzi, il mattatoio, la scuola e tutto il resto. Una delle mezze città è fissa, l'altra è provvisoria e quando il tempo della sua sosta è finito la schiodano e la portano via, per trapiantarla nei terreni vaghi d'un'altra mezza città. Così ogni anno arriva il giorno in cui i manovali staccano i frontoni di marmo, calano i muri di pietra, i piloni di cemento, smontano il ministero, il monumento, i doks, la raffineria di petrolio, l'ospedale, li caricano sui rimorchi, per seguire di piazza in piazza l'itinerario d'ogni anno. Qui resta la mezza Sofronia dei tirassegni e delle giostre, con il grido sospeso dalla navicella dell'ottovolante a capofitto, e comincia a contare quanti mesi, quanti giorni dovrà aspettare prima che ritorni la carovana e la vita intera ricominci.

Dopo aver marciato sette giorni attraverso boscaglie, chi va a Bauci non riesce a vederla ed è arrivato. I sottili trampoli che s'alzano dal suolo a gran distanza l'uno dall'altro e si perdono sopra le nubi sostengono la città. Ci si sale con scalette. A terra gli abitanti si mostrano di rado: hanno già tutto l'occorrente lassù e preferiscono non scendere. Nulla della città tocca il suolo tranne quelle lunghe gambe da fenicottero a cui si appoggia e, nelle giornate luminose, un'ombra traforata e angolosa che si disegna sul fogliame. Tre ipotesi si dànno sugli abitanti di Bauci: che odino la Terra; che la rispettino al punto d'evitare ogni contatto; che la amino com'era prima di loro e con cannocchiali e telescopi puntati in giù non si stanchino di passarla in rassegna, foglia a foglia, sasso a sasso, formica per formica, contemplando affascinati la propria assenza.

Il barone delle cose perdute


...s'egli (il falcone) non sa di cui e' si sia, sí 'l porta ad un barone ch'à nome bulargugi, ciò è a dire 'guardiano delle cose che si truovano'.
E quegli che 'l piglia, se tosto nol porta a questo barone, è tenuto ladrone, e cosí si fa di cavagli o d'ogne cosa che si truova.
E quello barone sí le fa guardare tanto che si truova di cui egli èe; e ogni uomo ch'à perduto alcuna cosa, incontanente ricorre a questo barone.
E questo barone stae tuttavia nel piú alto luogo de l'oste con suo gonfolone perché ogni uomo lo veggia, sí che chi à perduto, sí se ne ramenta allotta quando 'l vede; e cosí no vi si perde quasi nulla.

Marco Polo

mercoledì 11 ottobre 2006

Sea of ships--partenza


Grandi emozioni, signori!

Ringrazio e riverisco tutti quei graziosi/e marinai/e che hanno permesso il mio battesimo di vela!

...come già fu detto, "sei entrata dalla porta grande"...

Signori, siete i marinai più fusi della barcolana. E' stato un grande onore mi compiaccio!!!

Barcolanaaa!!!!

domenica 8 ottobre 2006

Mado Robin

mi strappa i capelli
chi non l'ascolta non sa.

nao pense q a cabeça aguenta se vc parar!





Benvenuto Mister Blebo
Gradisce un po' di tè per riprendersi?
Oggi è perfino il Suo noncompleanno.
Acorda mulher.

QUE PORRA E' ESSA,CARA?!?

reduce di un discorso con un tossico della durata mestre-venezia
(io e lui soli in scompartimento)
tossico tipico topico sfregiato male per la rissa della sera prima
tronfio tuttavia d'aver sfregiato a sua volta col vetro
sfregiato e pestato a causa di un business di spaccio
spaccio di cui si occupa con innaturale naturalezza
naturale ciucciarsi una pasticca che bisogna vendere
vendere,già! Dunque cerchiamo un sacchettino in pattumiera
(pattumiera dove ha appena spento la cicca)
spenta la cicca e spento l'occhio di triglia
triglia?quel che sembrava per fortuna (mimetizzazione) blebo oggi
gaudioso felice blebo di ritorno dalla barcolana
felice un po' meno si trova a discorrere col tossico topico
scarto dell'umana decenza e dell'umana società
eppure parassita della stessa
scartato che di ripicca scarta a priori
scarta noi il mondo e la vita
nonchè un migliore utilizzo delle sue facoltà
in quanto cazzo gli frega delle facoltà se può farsi 300 euro al giorno vendendo coca?
che vuoi fare da grande?al capone
per farmi rispettare--ma da chi poi??
e poi? fare soldi. per? comprare casa macchina e aiutare i poveri
perchè io ho il cuore buono

e allora blebo proprio non capisce.
NO.

domenica 1 ottobre 2006

behind the show

è un pesce

..............---------------lei è VeneZiA---------------..................




how could you leave HER??????????????????????????????????

take a look at the sky......olhe o céu!


Alegría Come un lampo di vita Alegría Come un pazzo gridare Alegría Del delittuoso grido Bella ruggente pena, seren Come la rabbia di amar Alegría Come un assalto di gioia

CiRQue du SoleIL